Dominazione

Le sospensioni nel bdsm

Le sospensioni sono uno dei giochi bdsm in cui traggo maggior piacere. Tu, schiavo, rimani appeso a testa in giù come carne da macello. Impotente, privo di controllo, con una sensazione di inerzia forzata, subisci e basta, sei completamente nelle mie mani.
Ti obbligo a spogliarti, così ogni parte del tuo corpo sarà accessibile. Ti faccio sdraiare sul tappeto, ti fisso le caviglie alla trave e ti tiro su. Ti senti trascinare lungo il tappeto, mi preghi di tirare più piano. Ma non ci sto, sono io quella che decide.

Nel momento in cui ti accorgi che le mani toccano appena terra, mi chiedi di fermarmi. Cerchi di allungare le dita per sfiorare il pavimento. Ma le cose si fanno fino in fondo, sai? Adoro le sfide e le emozioni forti. Vedere lo sguardo in preda al panico delle mie vittime è un’enorme soddisfazione per me. Soprattutto quando ti chiedo di staccare le mani dal pavimento e metterle dietro la schiena. Ne stacchi una, ma hai troppa paura di allontanare anche l’altra dall’unico punto sicuro che hai in quel momento. Il pavimento, così rassicurante. Quell’appoggio che ti rende l’esperienza più accettabile. No caro, devi staccare anche l’altra mano. Non metterti a fare il bambino. Mi fai innervosire. “Oh no, non lasci quella corda”, mi implori. Stai tranquillo, l’ho fissata bene, non puoi cadere. Ah, ma se è questa la tua paura allora mi allontano, lasciandoti solo per un po’ nella stanza a meditare. Mi chiami. Ma sei tu il cagnolino che deve correre al richiamo, non io.

Quando decido che hai subito abbastanza torno e ti ordino di staccare la mano. Non lo fai.  Ti prendo per il polso, hai entrambe le mani staccate ora e te le lego dietro la schiena. Si sta muovendo tutto.  Sei appeso, subisci ogni piccolo spostamento in maniera inevitabile. Ma sei tu stesso a causarlo, con la tensione dei muscoli. Rilassati, ascolta il tuo corpo. Senti un sollievo alla schiena, gli addominali sono tesi. Cominci a guardarti allo specchio, l’immagine che vedi è forte. TI guardi intorno. Vedi le mie bellissime gambe. Mi avvicino, posso farti di tutto… e ne sei perfettamente cosciente ora.

Potrei flagellarti, usare il cane, farti il solletico, dedicarmi al feticismo obbligandoti ad adorarmi il piedino a testa in giù. Torturarti i genitali, magari legandoli saldamente e mettendoli in trazione, così poi ogni piccolo movimento diventa piacevolissimo. Per me ovviamente… Oppure potrei praticarti la falaka (bastinado).  Metterti le clamps sui capezzoli o i pesetti. Potrei riempirti di pinze come un albero di natale. Posso decidere di sculacciarti. O anche bendarti e sorprenderti ogni volta che mi avvicino con uno strumento differente…

Poi, dopo che mi sono sfogata a sufficienza, arriva il momento di tirarti giù. Ti libero le mani e incomincio a calarti. Vedere il pavimento che si avvicina ti fa paura. Allora accellero un pò la discesa per spaventarti, con me non c’è mai tregua. Mi fermo solo all’ultimo, ma stai tranquillo, non ti faccio cadere a terra. Una volta sul pavimento senti una piacevole sensazione di liberazione dalla tensione.